La promozione dei diritti dei Rom: una priorità per la N:EA

Per le comunità rom l’accesso alla casa, la cura della salute, la scuola, la formazione, il lavoro e soprattutto l’acquisizione della residenza e del codice fiscale anche se si vive in baracche, sono ancora obiettivi lontani dall’essere raggiunti. Una vera vergogna se si considera la massiccia presenza, in queste comunità, di donne e minori molti dei quali nati in Italia. E tutto ciò accade nonostante il lavoro quotidiano che puntualmente, su tali questioni, viene svolto da tanti organismi  sia laici sia religiosi.

Il solo versante sul quale si registrano dei miglioramenti è rappresentato dalla scolarizzazione. Nella VI Municipalità è da anni che decine e decine di bambini e ragazzi appartenenti alla comunità rom di origine rumena, vanno a scuola, molti conseguono il diploma di scuola secondaria di primo grado. Un risultato che fino a qualche anno fa era insperato. Il decennale lavoro svolto dalla N:EA con la comunità rom della VI Municipalità, sostenuto per anni dal Comune di Napoli,  è continuato anche dopo l’incendio del campo di Barra avvenuto nel 2021, grazie al sostegno della Chiesa Valdese.  Anche quest’anno, grazie al contributo Otto x Mille della Chiesa Valdese, la N:EA sta realizzando per il secondo anno, il progetto “Riportiamoli a scuola” con il quale sostiene oltre 30 bambini rom e napoletani nel loro percorso scolastico alla primaria e secondaria di primo grado e nella formazione professionale.  Nel corso degli ultimi anni abbiamo verificato che si fa sempre più strada, nelle famiglie dei ragazzi beneficiari, la convinzione che la scuola rappresenti uno strumento per l’inserimento sociale e lavorativo e per il futuro dei loro figli. Questa convinzione sta animando anche alcuni adulti i quali consapevoli che la formazione possa essere un’opportunità per sé stessi, ritornano sui banchi di scuola, iscrivendosi ai CPIA o seguendo percorsi d’istruzione parentale per il conseguimento della terza media. Non mancano quelli che chiedono di seguire corsi di formazione professionale.

L’apertura delle comunità rom della VI Municipalità non riguarda solo la scuola. Malgrado le loro precarie condizioni di vita, dovute al duro lavoro per sostenersi, ai loro spazi abitativi dove mancano fogne, acqua e corrente elettrica, accettano volentieri le proposte della N:EA di seguire laboratori di cucina, di lingua italiana presso il Centro Colonna a Ponticelli o di consentire ai loro figli di fare sport o di trascorrere le mattinate domenicali fuori dai campi, nei parchi, nelle strutture ludiche presenti sul territorio.  A volte sono proprio loro a chiedere di frequentare quello o quell’altro laboratorio. Sostenerli nelle loro scelte rappresenta non solo un impegno per noi ma anche una soddisfazione. Ciò significa che il lavoro di sensibilizzazione e per conquistare la loro fiducia, che la N:EA ha svolto negli anni e che continua a svolgere, ha dato i suoi frutti. Un lavoro che l’ha vista protagonista, insieme con le scuole e con le altre associazioni del territorio, nell’ascolto delle loro esigenze, nella promozione di opportunità formative e di iniziative socio-culturali per contrastare i pesanti pregiudizi sui Rom. I successi ottenuti sul piano della formazione scolastica, però non bastano. Anzi, più i ragazzi e gli adulti avanzano nella formazione scolastica, maggiori sono le difficoltà che ostacolano il loro desiderio di emancipazione sociale, abitativa e lavorativa: la mancanza del codice fiscale ostacola l’iscrizione ai corsi regionali di formazione professionale, la mancanza del lavoro ostacola la possibilità di un alloggio e così via.

Troppe sono le loro richieste ancora oggi disattese, troppi i loro diritti non ancora riconosciuti. Fra questi il diritto fondamentale per i Rom alla non discriminazione il cui mancato riconoscimento, li pone ancora oggi ai margini della società. Di fronte a tale paradosso, riteniamo necessario unire le forze del fronte antidiscriminazione che si è formato in difesa del popolo rom e lavorare per la piena e urgente attuazione della Strategia nazionale per l’inclusione e l’integrazione dei Rom con politiche serie per l’occupazione, la casa, la salute e misure giuridiche antidiscriminatorie.