Memorie in viaggio

Aspettando il griot

Percorsi didattici, metodologici e informativi per introdurre i ragazzi alla conoscenza dell’Africa attraverso miti e racconti orali.

Sezione africana

In tutte le culture, anche nella nostra, i racconti orali leggendari non avevano schermi comunicativi che potessero nascondere le sconcertanti verità a volte anche cruente e quindi erano narrati ai fanciulli come agli adulti senza timore di scatenare paure, anzi il racconto era ritenuto l’unica “scuola” per favorire la crescita dei giovani.

Freud nasce soltanto alla fine del 1800 per iniziare il percorso di riscrittura revisionata delle fiabe (soltanto europee) che rispettino le fasi della crescita psicologica dei bambini. L’originalità del racconto si perde nella notte dei tempi. Soltanto qualche studioso tra cui Calvino va a ripescare le fiabe italiane ed africane e le ripropone nella loro originalità. Ma ormai la fiaba occidentale è sezionata da Propp che riesce a tracciare una griglia universale sottesa a tutte le fiabe, dalla quale si possono scoprire delle funzioni base che si ripetono in tutte le strutture fiabesche europee.

Ma……..IL RACCONTO ORALE AFRICANO (e per analogia anche quello campano) sfugge a qualsiasi griglia sia essa psicanalitica sia essa testuale e il viaggio diventa ancora più avventuroso perché c’è tutto da scoprire. Sicuramente le narrazioni che ascolteremo dai Griot (cantastorie) non saranno più disadatte o cruente dei cartoni animati o fiction a cui la tv abitua i nostri alunni e allora sicuramente se sotteso al racconto c’è una spiegazione ad ogni evento o curiosità che nasce, ben venga regalare a tutti i ragazzi un passaporto per…

l’Africa mitica

OBIETTIVI

E’ un percorso interattivo sui racconti orali africani per favorire la conoscenza dell’antico continente anche attraverso l’ascolto dei cantastorie (“Griot”) di diversi paesi dell’Africa:

 

1.      Avvicinare i ragazzi alla lettura partendo dal potenziamento dell’ascolto di racconti a viva voce;

2.      Promuovere la conoscenza delle culture africane;

3.      Attivare percorsi laboratoriali dell’ascolto alla lettura di racconti africani utilizzando metodologie d’interazione tra i linguaggi (parola, musica, gestualità e mimica, linguaggi  iconici e ludici);

4.      Evidenziare analogie e differenze tra il racconto orale delle tradizioni popolari africane e locali;

5.      Attivare laboratori di analisi e produzione di fiabe interculturali;

6.      Attivare una formazione docenti sulle metodologie del racconto (e della lettura);

7.      Fornire bibliografia e percorsi di lettura sui miti e racconti africani editi ed inediti.

 

METODOLOGIE

¨      Ludico-interattive

¨      Cooperative Learning

¨      Tecniche del racconto tratte dalla psicoscenica

¨      Total Phisical Responce

¨      Metodo Audio-Motore

¨      L’Ascolto interattivo

¨      Fantasie guidate

¨      Ritmo e Role Play

 


Sezione campana

Tra i sentieri del tempo: “Li cunti ” della tradizione campana

 

I saggi, che un tempo erano le figure di riferimento, oggi hanno natura sempre più virtuale (e non reale) generando solitudine e violenza (e non solidarietà).

Ciò non significa che il progresso tecnologico debba fermarsi, ma diventa necessario ristabilire l’equilibrio tra antico e moderno, tra scienza e tradizione, tra le voci recenti e le voci della memoria.

Una chiave per il superamento dell’individualismo è sicuramente la presa di coscienza del senso d’appartenenza alle proprie radici culturali e la costruzione dell’identità individuale necessariamente deve passare attraverso l’identità di gruppo che per esistere, conserva i miti e le ritualità, i linguaggi non verbali, il rapporto con lo spazio (ambiente naturale) e con il tempo (ciclicità delle stagioni) in altre parole :

il gruppo fa vivere le memorie, riesce a dare continuità ai valori socio-culturali alimentando fiducia in se stessi e negli altri, arginando la competizione, legge della moderna società.

La tecnologia diventa cosi un mezzo e non fine. I linguaggi moderni potranno essere lo strumento attraverso cui “far vivere le memorie”, per metterle in viaggio più rapidamente.

Bisogna però tener conto di un’altro elemento che sta mutando l’attuale società : i flussi migratori o culture in movimento, che portano con sè le proprie memorie che hanno diritto di sopravvivenza anche in un altro luogo. Le memorie si incontrano cosi in uno spazio che dà vita al “villaggio globale” e multiculturale.

Nella nuova configurazione di gruppo sociale è necessario così attivare la conoscenza tra diverse culture per creare interazione nel rispetto delle diversità.

Da villaggio globale e multiculturale si può arrivare a “villaggio interculturale” dove gli attori della comunicazione, a qualsiasi etnia appartengono, possano conoscersi ed interagire nel rispetto reciproco delle identità e delle radici, cominciando a scrivere insieme la nuova storia di memorie nata dall’incontro.

La scuola ha quindi il compito, per i giovani, di ripristinare l’equilibrio tra passato e futuro lavorando nel presente sia al recupero dei valori delle memorie, a qualsiasi cultura esse appartengono, che alla modernizzazione dei linguaggi.

Il progetto “Tra i sentieri del Tempo” vuole condurre docenti e alunni in un viaggio nelle memorie dei sud.

Dal Sud più vicino ai Sud più lontani.

Direttamente dalla voce di cantastorie, depositari della saggezza arcaica, i ragazzi potranno vivere, emozionarsi e conoscere i racconti orali che appartengono alla loro cultura in lingua originale e anche direttamente nei luoghi dove hanno avuto origine.

Ascolteranno i suoni degli strumenti – simbolo e danzeranno i balli della tradizione popolare che ancora sopravvivono in molte feste dell’entroterra vesuviano

Dalle atmosfere del Sud a cui appartengono potranno spingersi nella magia popolare proveniente dai villaggi di altri Sud direttamente con protagonisti delle memorie lontane, ricchezza che hanno portato con sè insieme al loro progetto migratorio. I racconti orali nelle lingue originali, il suono, i canti, le ritualità, le feste, tutto nella ricostruzione dell’immaginario di collettività che convivono sul nostro territorio.

 

Le officine delle memorie

Percorso didattico creativo di approccio all’interculturalità

 

Sulle suggestioni, sulle rappresentazioni e sui materiali proposti, si innesta il lavoro didattico dei mediatori interculturali e dei docenti che, attivando con i ragazzi laboratori di creatività, rielaboreranno testi e contesti sviluppando nuove ed originali rappresentazioni, suggestioni, prodotti (strumenti musicali etnici, maschere e prodotti artigianali, favole e danze).

Finalità

Favorire nei giovani la riscoperta e la valorizzazione della propria identità culturale attraverso la riscoperta e conoscenza delle memorie.

Educare la mente in senso interculturale nel rafforzamento delle relazioni sociali con scambi e confronti con altre culture e sistemi valoriali.

Sviluppare la solidarietà e il rispetto delle diversità.

Obiettivi

Favorire la conoscenza attraverso l’uso di linguaggi non verbali.

Sviluppare l’interazione comunicativa tra culture diverse.

Sviluppare la capacità di interagire in gruppo cooperando e comunicando alla pari.

Favorire il rapporto corpo-spazio e memoria-tempo.

Destinatari

Insegnanti con le rispettive classi di allievi dell’ultimo ciclo delle elementari e dei tre anni della scuola media inferiore.

Il percorso mira a fornire indicazioni affinchè possano essere rimossi stereotipi e pregiudizi in una logica di interazione integrata con caratteristiche dinamiche.

Nella fase finale verranno organizzati gruppi di studio che lavoreranno alla definizione di itinerari didattici specifici e contestualizzati sulla base delle conoscenze acquisite.

L’ascolto

Prima tappa del viaggio : Ai piedi della “vecchia montagna”

Incontro con il “Cantastorie” : racconti orali della antica tradizione

 

“I conti campani”

-Conti di terra

-Conti di fuoco

-Conti di cielo

-Conti d’acqua

 

Incontro con il “Griot” : Dall’Africa racconti orali

– racconti dal deserto

racconti del fiume

– racconti della foresta

– racconti della savana

Musicante

“Tammorre e tammorriate” : con musici e cantatori della tradizione campana

A ritmo di jembè : con percussionisti e danzatori di cultura africana

Il contatto

Seconda tappa del viaggio : laboratorio di scrittura creativa dal titolo “Insalata di fiabe”

Danza

Laboratorio di “tammorriata”

Laboratorio di “danza africana”

Musica

Laboratorio di “tammorra”

Laboratorio di jembè

Laboratorio di costruzione di strumenti musicali della tradizione popolare

Metodologie

Si utilizzerà l’approccio induttivo – sensoriale dove la conoscenza passa prima attraverso l’esperienza vissuta emozionalmente e poi attraverso la sistematizzazione in informazioni.

In una seconda fase si stimolerà la creatività attraverso l’approccio laboratoriale dove i destinatari saranno invitati ad esprimersi con l’uso dei linguaggi verbali e non verbali fino alla produzione di comunicazioni interculturali con l’uso dei linguaggi utilizzati nei laboratori.

Verifica

La comunicazione prodotta dai ragazzi nei laboratori con l’ausilio di docenti e mediatori sarà lo strumento di verifica dell’impatto che il progetto ha avuto per la sperimentazione di un prototipo di “microcomunità interculturale”.

 

 

SEMINARIO INTRODUTTIVO AL PROGETTO RACCONTI AFRICANI

“ASPETTANDO IL GRIOT”

ORGANIZZAZIONE DEL CORSO:

1° incontro (durata 3 ore): “Le memorie dei Griot” – L’esperienza di una ricerca sui racconti orali africani.

2° incontro (durata 3 ore): Il tempo nei racconti – Il racconto raccontato – Strategie e tecniche per stimolare l’ascolto.

3° incontro (durata 3 ore): Analisi comparativa tra fiabe occidentali e fiabe africane.Il capovolgimento delle funzioni di Propp “insalata di fiabe”.

4° incontro (durata 3 ore): Raccontare e raccontarsi per conoscersi e per educare: la pedagogia narrativa e la didattica – Quando sono gli “altri” a raccontarmi: la prospettiva rovesciata – Lettura di brani stimolo a cui far seguire riflessioni – Un po’ di storia della pedagogia narrativa – Suggerimenti bibliografici.

5° incontro (durata 3 ore): La fiaba interculturale e i sensi – Gli input – Le emozioni – Esperienze ed attività: I sensi (tatto, olfatto, vista).

6° incontro (durata 3 ore): Confezionamento della fiaba interculturale.

Esperienze ed attività: – I sensi (gusto, udito).- Il testo individuale e quello collettivo.

 

La durata complessiva del corso di formazione per docenti sarà di 18 ore.

Al termine del corso di formazione per i docenti è prevista l’attivazione di un percorso educativo-diadattico con gli alunni che partendo dalle suggestioni e dai materiali emersi attiverà laboratori di creatività rielaborando testi e contesti e sviluppando nuove ed originali rappresentazioni e prodotti (strumenti musicali, maschere, favole e danze, ecc.).

Tale percorso introdurrà gli alunni nella magia popolare proveniente dai villaggi africani direttamente con i protagonisti delle memorie lontane, ricchezza che i mediatori culturali hanno portato con sé.

Per gli alunni si prevede un itinerario della durata di 10 ore articolato in 5 incontri di 2 ore ciascuno.